A piedi e in bici

Sicuramente il Comune dispone di qualche aggiornato studio certificante che i pedoni savonesi hanno tantissimo tempo da perdere e tanta voglia di camminare, confermato dal fatto che – pensano in Comune – se così non fosse userebbero l’auto: se non la usano non è perché impiegherebbero chissà quanto tempo per trovare chissà dove un posto per fermarsi e se lo trovano magari è a pagamento, ma perché hanno proprio tempo da perdere e voglia di camminare. E pensare che io ero convinto del contrario e che moltissimi mostrino invece di  avere una gran fretta: non aspettano il verde del semaforo pedonale, non attraversano sulle strisce,  passano quando e dove gli pare per non perdere tempo.
Se lo studio suddetto non esiste devo ritenere che l’assessore va a piedi o in bicicletta solo per salutismo o per far passare il tempo, altrimenti i percorsi pedonali e ciclistici in città sarebbero disegnati in modo da potersi spostare rispettando le regole senza dover fare tratti e fermate supplementari.
Per andare a piedi da Piazza Mameli al mare per Via Montenotte si deve passare tre volte da un lato all’altro della strada, fermarsi cinque volte ai semafori e alla fine tornare indietro perché non c’è passaggio per proseguire. Da via XX Settembre verso il centro in via Verzellino i passaggi sono solo a sinistra, in Via Astengo o a destra o a sinistra, in via Corsi sui due lati  ma con attese ai semafori: non sempre uno può essere fortunato e trovarsi sul lato giusto. Immagino che l’assessore sia felice di allungare le passeggiate e godersi le fermate, magari ammirando con calma il tramonto quando – dopo avere premuto il pulsante – aspetta il verde  per attraversare l’Aurelia davanti al Priamar.
La bicicletta penso proprio non l’usi in città: per spostarsi di qualche decametro in centro dovrebbe fare qualche ettometro o non osservare le regole andando contromano o sui marciapiedi, nella pista ciclabile lungoletimbro troverebbe l’intralcio dei pedoni, dovrebbe fermarsi a semafori illogicamente rossi e fare un gradino quando la pista finisce, ma va meglio in quella lungoaurelia dove c’è solo qualche auto ferma e non sempre.
Prima o poi anche a lui potrebbe capitare di andare a piedi o in bici non per diletto ma per necessità e magari di non rispettare norme e percorsi che tanti suoi concittadini ritengono fatti per non essere rispettati. Magari allora potrebbe farci un pensierino.

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Una risposta a A piedi e in bici

  1. mpvicenza ha detto:

    CoseSavonaBiella

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